2019
Pietro Molinari

The Perfection of the Broken Mind

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“Assomiglia al fiore innocente ma sii il serpente sotto di esso”. Una delle molte frasi potenti di Shakespeare, che ancora oggi vengono analizzate e interpretate in diversi modi. Premetto che ho scelto questa frase per motivi personali e non per un particolare apprezzamento dell’opera da cui è tratta, “Macbeth”.
Interpretata così, pura e semplice, la frase potrebbe indicare il concetto di una “maschera”, dietro cui ogni individuo si nasconde, mostrando il proprio lato migliore, nascondendo i peggiori o addirittura cambiando completamente atteggiamento in base alla situazione presentatasi al momento. Nessuno menta a sé stesso, tutti facciamo cose simili: al lavoro, con gli amici, nelle relazioni, in famiglia o con un estraneo, il vero “Io” di una persona raramente viene mostrato ad un’altra e, ancora più raramente, vede la luce per più di qualche secondo prima di essere coperto di nuovo.
Shakespeare utilizza un serpente per descrivere un lato nascosto e oscuro, mentre accomuna la parte visibile ad un fiore, simbolo di purezza e innocenza.
È vero che in molti ambiti quello che va ad essere coperto da una maschera è il lato peggiore di una persona. Ancora una volta, non mentiamoci. Tutti abbiamo un lato oscuro, quella vocina nella tua testa che ti rimprovera ogni volta che sacrifichi qualcosa per gli altri, che perdi tempo ad aiutare qualcuno a discapito dei tuoi interessi, quella vocina che, mentre sopporti gli insulti di qualcuno stando fermo immobile e digrignando i denti, ti grida nel cervello di aprire la bocca e serrare le fauci nella carne del tuo interlocutore. Tutto questo rimane sotto un volto sorridente e affabile, o serio e ragionevole a seconda dei casi.
È qui che la mia visione e quella del Bardo si separano, ma non di tantissimo. Secondo Shakespeare il lato “luminoso” di una persona è finto, posticcio, nulla più di una maschera, da usare come travestimento o specchietto per le allodole. Un essere umano non mostra mai le sue vere ragioni, con il fiore all’occhiello sopra il cuore, per evitare che si veda la serpe annidata, mentre sorride per stringerti la mano. Ma il Bardo li propone come due facce della stessa medaglia, due menti, un essere, un obiettivo. Chiaramente non ho l’impudenza di considerarmi pari a Shakespeare ma mi permetto di dissentire da questa visione. Secondo il mio modesto parere, ogni essere ha più di una mente, ma ogni mente è un essere distinto dagli altri. Quella che originariamente era considerata nulla più di una maschera che avvolgeva e nascondeva una parte ignota, una metà oscura, (Stephen King ha una ottima visione a riguardo nell’omonimo romanzo) diviene una parte importante quanto la prima.
Molteplici menti che combattono per affermarsi l’una sull’altra. Un fiore che si espone, sorride in modo amichevole e, a modo suo, sincero, mentre tenta di soffocare quella vipera che, invece, cerca di uscire gridando, affermare un dominio sul corpo, agire d’istinto, come gli animali che siamo, avvelenando quel fiore e viceversa. Non stiamo parlando di bene contro male, nessuna delle due parti ha ragione sull’altra, ma semplicemente il conflitto è inevitabile.
Che voi decidiate di rassomigliare al fiore o al serpente, sarete una persona diversa ma composta della stessa materia di tutte le vostre persone, come l’immagine è composta della stessa figura ripetuta. Diversi colori, idee, angolazioni, comportamenti ma la figura è la stessa.
C’è una cosa che però non abbiamo considerato: la persona. In tutto questo la persona non ha una scelta, soffre, forse per motivi che può non comprendere: il veleno della vipera e la stretta del fiore che finiscono per ferire l’individuo fisico.
L’immagine rappresenta quello che secondo me è la mente umana. Ogni scaglia però non è un pensiero, bensì una persona diversa all’interno della tua testa con carattere, opinioni, bisogni, personalità affini o opposti ai tuoi. A prima vista, inoltre, l’immagine di fondo sembra solo una semplice composizione di grigi. Come una persona, solo scavando nel suo essere, il codice in questo caso, possiamo capire veramente ciò che è: un messaggio. Il messaggio da me inserito all’interno di questa parte dell’opera non è altro che la frase originale di Shakespeare ma chiunque, entrando nel codice, può inserire la frase che lo rappresenta, cambiando i risultati finali e rendendolo una espressione del suo pensiero.
Il fiore centrale appare molto diverso dallo sfondo essendo, in primis, colorato e creato per apparire esteticamente piacevole. Tuttavia esso è formato delle stesse scaglie di tutto il resto. Esso può rappresentare quella finzione di cui scrive il Bardo, creata appositamente per distrarre dal vero messaggio che si trova in fondo ma parte della composizione importante quanto il messaggio. In sé esso è formato da quattro spirali invertite tra loro di quattro colori: rosso puro per il fiore, verde puro per il serpente e due colori che rappresentano le conseguenze dello scontro: verde Veleno e rosso Sangue.
Infine l’ultimo e unico, vero elemento della composizione: la Scaglia. Si tratta di un parallelogramma le cui misure variano in base al numero di scaglie richiesto ma sempre formato da due triangoli equilateri posti uno sopra l’altro e opposti tra loro, come riferimento al conflitto tra almeno due parti perfette e uguali ma opposte crei ogni pensiero umano.
Come termina tutto questo? Come molte cose, con una decisione. Probabilmente però non è quella che vi aspettate. Non si tratta di scegliere cosa volete essere per il semplice fatto che non spetta a voi farlo. Non si può eliminare una parte, Fiore o Serpente che essa sia. L’unica scelta che vi spetta è questa: come far agire insieme queste due parti. La pace può essere impossibile ma l’equilibrio no.
Non cercate di nascondere il vostro lato oscuro, peggiorereste solo la situazione creando una bestia che distruggerebbe tutto quello che avete creato nell’istante in cui perdete il controllo, ma prendetevi cura di esso. Trattatelo come parte di voi e tenetevelo stretto. Vivete avvicinando le persone a voi con la bellezza del vostro cuore ma siate sempre pronti a sfoderare le zanne per difendere voi stessi e chi vi sta a cuore. Non rinnegate nessuna parte del vostro essere, e forse potreste vivere in equilibrio con voi stessi e con gli altri.
Per quanto riguarda me, non smettono di lottare. Non smetteranno mai. Non mi ascolteranno. Non si fermeranno. Scontri infiniti che scaturiscono dal nulla e portano al nulla. Nessuno dei due ha torto. Nessuno dei due può essere eliminato. Ecco, questo si nasconde sotto i petali. Forse non mi sono preso cura di entrambi nel modo giusto, o forse sono nati nel modo sbagliato in primo luogo. Non ho modi per risolvere tutto questo. Posso solo continuare a farmi sbalzare tra i due, a volte fiore, a volte bestia.
Per concludere, ascoltate il mio consiglio ma non seguite il mio esempio. Trovate il vostro equilibrio e avrete una vita meravigliosa, rimanete nel caos e avrete di sicuro una vita interessante, ma non consigliabile, credetemi.