La Nostra Storia
Scopri come nasce l'arte procedurale in Italia
L’idea che ha dato il via a questo percorso è stata la creazione di un progetto che parlasse di grafica web.
In prima battuta si pensava di dare ai ragazzi delle superiori e, nel caso specifico, di un Istituto Tecnico le nozioni di base per un uso corretto della grafica nella creazione di interfacce web.
Ma solo il confronto docente – imprenditore ha dato la spinta ed il coraggio per alzare lo sguardo e ampliare l’orizzonte: l’idea originale non avrebbe lasciato un valore aggiunto ai ragazzi in quanto vincolata da delle regole soggette a rapidi cambiamenti.
Si è cercato quindi di proporre un progetto che permettesse ai giovani di affrontare tematiche future partendo da valori più ampi soprattutto mantenendo come linea guida il concetto di bello.
Ci vuole coraggio per parlare d’arte a dei tecnici
Decidiamo quindi di aggiustare il tiro, usando l’arte come pretesto per parlare di informatica, matematica e fisica.
In altri progetti, negli anni precedenti, era stata usata l’informatica per parlare di arte ma fino ad ora non si aveva mai osato “fare arte” ai tecnici, rimasti per anni relegati al loro rango e staccati dal mondo artistico.
L’arte si è rilevata quindi un interessante filo conduttore. Sono stati creati dei moduli sulla gestione delle forme e colori (facendo particolari riferimenti ai numeri ed alle formule auree della matematica), sull’elaborazione digitale delle immagini, sull’analisi dei suoni e sul 3D.
Infine sono state commissionate le opere ai ragazzi.
Lo scetticismo iniziale è crollato definitivamente, quando i ragazzi hanno capito che potevano esprimere graficamente ciò che volevano, o meglio ciò che sentivano più affine a loro.
Un feedback estremamente positivo e la prima mostra
Le opere consegnate hanno portato alla luce dei lati nascosti dei ragazzi che nessuno poteva immaginare.
I lavori, nella quasi totalità dei casi, erano molto curati sia esteticamente che moralmente. Molte le idee espresse dai ragazzi, tutte diverse tra loro e tutte con una riflessione intima e personale.
La qualità dei lavori ci ha spinto a realizzare la prima mostra “Estetica del Codice: programmatori dell’arte”.
La mostra, molto apprezzata dal vasto pubblico presente, è stata la dimostrazione che si può essere artisti anche senza un pennello in mano e che le macchine, se usate correttamente, non sono strumenti asettici ma possono essere eccellenti strumenti per la rappresentazione grafica del sentire umano.
I portatori del manifesto
I pazzi che hanno portato l'arte procedurale in Italia
Diego Cecato
Le recensioni dei ragazzi
I primi feedback da Estetica del Codice