2018
Chiara Zenti

Un altro mondo: il mio mondo

[Voti: 3   Media: 5/5]

Anche la nostra epoca, come tutte quelle passate, è un epoca particolare.

In molti abbiamo l’impressione di vivere in un’epoca dominata dall’ansia, dalla frenesia e dalla tensione; da quello che, forse un po’ impropriamente, chiamiamo stress.

Non ci sono prove concrete che il livello di stress e nervosismo della nostra società stiano aumentando, anche perché forse stiamo solo sottovalutando le ansie e le paure delle epoche precedenti. Tuttavia è innegabile che oggi l’uomo consideri sé stesso e la propria vita in modo differente dagli anni passati, ma dopotutto questa è una conseguenza dell’evoluzione e dello sviluppo.

L’uomo medioevale, infatti, viveva nella fede in Dio: noi invece ci siamo presi il fardello di ragionare con la nostra testa.

Abbiamo talmente tanti pensieri per la testa che spesso ci dimentichiamo di prendere del tempo per noi stessi. La scuola, i compiti, le verifiche, il lavoro, i figli/nipoti: tutti quelli che vivono attivamente il loro tempo sono stressati.

Anche i bambini, che apparentemente non hanno problemi, lo assimilano dai genitori.

Questi stati nervosi, infatti, influenzano negativamente i rapporti sociali e familiari: anche chi per natura è calmo e imperturbabile frequentando persone stressate alla fine finisce per stressarsi.

Sembriamo destinati ad una società che fa la fortuna degli psicologi.

Per questo abbiamo bisogno di concederci del tempo solo per noi stessi, per fare qualcosa che ci faccia stare bene.

Abbiamo bisogno di non pensare al mondo e a tutti i suoi problemi che, non si riesce a capire come, non appena se ne risolve uno magicamente ne compaiono altri tre.

Abbiamo bisogno di rifugiarci nel nostro mondo e, non so il vostro, ma il mio è composto principalmente di: serie tv, anime, film, libri, videogiochi e musica. Sono queste le cose di cui io ho bisogno per sentirmi meglio.

Trovo sorprendente il modo in cui riescano a catapultarci in una altro mondo, in un’altra dimensione.

Inoltre ce ne sono di tutti i tipi: fantasy, fantascienza, animazione, comico, azione, avventura, storico, drammatico, romantico, horror…

Soddisfano i gusti e le esigenze di tutti.

Durante il periodo scolastico prediligo le serie tv o gli anime, in quanto dopo aver passato la giornata sui libri non ho molta voglia di leggere e preferisco distrarmi guardando qualcosa, ma se è proprio una brutta giornata/settimana allora mi rifugio nei miei libri.

Nei film/serie tv/ anime la storia è vista in terza persona, mentre nei libri è come se diventassi il protagonista. I libri che prediligo, infatti, sono i fantasy perché riesco ad immedesimarmi completamente nel protagonista.

Dopo qualche riga è come se non stessi più leggendo. Vedo la storia con gli occhi del protagonista: affronto i suoi problemi, le sue avventure, provo i suoi sentimenti, le sue emozioni… Ed è una sensazione strana quando, per un solo momento, ti distrai e magicamente vieni rispedito nella realtà, dove le parole tornano ad essere tali e non un susseguirsi di avventure incredibili.

Meno piacevole è quando i genitori ti chiamano ma tu, troppo immerso nella lettura, non li senti e quindi per chiamarti ti poggiano una mano sulla spalla… Prima o poi morirò di infarto.

Ma una cosa che penso abbiamo tutti in comune è la passione per la musica.

Questa ormai è diventata una nostra compagna di vita: sul bus, mentre studiamo, lavoriamo, prima di andare a letto, sotto la doccia, in discoteca con gli amici… Ci accompagna nel corso di tutte le giornate e, al giorno d’oggi, è diventata anche un modo di esprimere la nostra persona.

È così importante e salvifica per alcuni di noi che si parla spesso di “idolo” riferito a quel/la cantante/band che con i suoi brani riesce a farci stare bene, in un epoca in cui (come ripetuto spesso in precedenza) vivere serenamente con se stessi e con gli altri non è sempre facile.

Perché sempre di questo stiamo parlando: lo star bene.

Film, serie tv, anime, libri, videogiochi e musica: questo è il mio mondo, la mia ancora di salvezza e il mio rifugio da questo strano, e spesso incomprensibile, mondo.